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Sala espositiva S.S. Filippo e Giacomo ore 16

Schermi attivi...condivisi

“Il telefono cellulare è la più intima di tutte le nostre tecnologie di comunicazione, sebbene alcuni potrebbero sostenere che è anche la più rumorosa e intrusiva” Derrik de Kerckove

La luminescenza colorata e mobile che illumina i nostri volti immersi nel piccolo schermo che con cura teniamo tra le mani è caratteristica dei nostri giorni. Nell'umano, contemporaneo, muoversi quotidiano è un continuo intreccio di gesti che lasciano tracce sulle lisce e riflettenti superfici di una quantità inimmaginabile di smartphone. L'oggetto “cellulare” viene estratto da una nostra tasca, da una borsetta, gesti che per un attimo fanno riecheggiare le “cianfrusaglie” di agazziana memoria. Allora perchè non provare a mettere sul tavolo queste “cianfrusaglie” elettroniche così come si faceva con i piccoli oggetti che ognuno di noi si trovava in tasca. Mettiamoci un poco a nudo mostrando agli altri i nostri “oggetti” digitali. Lasciamoci prendere dal gioco del domino piuttosto che da quello del puzzle e costruiamo una immagine all'interno di uno schermo che contiene tutti gli altri schermi. L'incontro tra i personali schermi, che sullo schermo “madre” cercano di accordarsi come gli strumenti di un'orchestra, diventa terreno di sperimentazione visiva ma allo stesso tempo di conoscenza reciproca e di progettazione collettiva. La tecnologia, pensata per connetterci virtualmente a distanza di sicurezza, si mette a servizio dell'osservazione di ciò che c'è dentro di noi. Una nuova possibilità è offerta: per la prima volta l'uomo ha la possibilità di avere a portata di mano, ogni giorno e in qualsiasi momento, un oggetto che è allo stesso tempo un registratore e un riproduttore di immagini e di suoni. Solo qualche anno fa, pensiamo alla schermo della televisione a tubo catodico, era un'impresa spostare da un posto all'altro uno schermo. Una volta collocato in uno spazio lì ci rimaneva. Oggi la tecnologia è “mobile”. Oggi la riproduzione dell'immagine è immediata.

All'interno della mostra CHUNK2 organizzato dal Team Cäef , le studentesse del corso di Multimedialità per i beni culturali dell' Accademia di belle arti Santa Giulia di Brescia proporranno il 25 giugno alle ore 16 un laboratorio dove le persone saranno invitate ad intervenire con i propri smartphone. Si tratta di una operazione abbastanza nuova dell’uso di questi strumenti che vedrà i partecipanti al laboratorio catturare con il proprio cellulare frammenti di immagini estrapolati da alcune opere esposte per poi ritrovarsi intorno ad un piano orizzontale, collegato in circuito chiuso con un proiettore, sul quale appoggeranno come tessere di un puzzle i loro smartphone così da comporre una nuova immagine collettiva. Moltissime sono le combinazioni e le modalità di formare il puzzle e assolutamente imprevedibile e credo sorprendente il risultato. Lo smartphone da strumento prettamente individuale diventerà uno strumento che si mette a disposizione degli altri per costruire qualcosa insieme. Una modalità “attiva” che per certi versi è vicina alla esperienza di “Studio azzurro” che abbiamo avuto modo di vedere da vicino in occasione della mostra a Palazzo Reale a Milano.

laboratorio Zoom Click Flash Chunk Lab a cura di Claudia Capelli, Ilaria Dell'Aversana, Valeria Magnoli, Alessandra Mombelli, Federica Scolari, Emma Taddei. Comunicazione e didattica dell'arte - Corso Multimedialità per i beni culturali – Biennio – docente Vinz Beschi – Accademia di belle arti Santa Giulia di Brescia

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